Il Mio Sogno di Scrivere e il Mio Viaggio nella Puericultura
La mia storia, dove tutto comincia
Giulia Manfredini
7/11/20242 min read
Scrivere è una delle mie passioni segrete, un sogno nascosto in quel cassetto che si apre raramente, da cui spunta timida la copertina di un libro. Nel mio cassetto, il mio libro ha una copertina elegante con i miei colori preferiti, un titolo avvincente e una quarta di copertina da fare invidia a Julia Quinn. La prefazione è scritta a quattro mani da Michela Murgia e Chiara Tagliaferri, e ogni pagina trasuda il mio amore per la letteratura femminista, il sapere scientifico e la voglia di liberare le madri dalle convenzioni, dalla prigionia dello stereotipo anni ’50 della donna dedita alla casa e alla famiglia senza aspirazioni.
In poche righe, ho raccontato molto di me. Ora sai che ho un cassetto pieno di sogni e desideri che viene aperto raramente ma curato con amore. Sai che un giorno vorrei scrivere un libro che possa fare la differenza per qualcuno, senza la presunzione di cambiare il mondo intero.
Scoprendomi, hai trovato un pensiero profondo in me, un pensiero che oggi con orgoglio e coraggio dico a voce alta: “Sono femminista!”. Che questo dettaglio sia o meno rilevante per te, poco importa. Lo è per me, ed ho imparato che questo è abbastanza.
Ora ti starai chiedendo: “Ma che c’entra tutto questo con la puericultura?”
Diventare puericultrice non è mai stato un sogno chiuso in quel cassetto. Al contrario, è sempre stata una certezza. Quando ho scoperto questa professione, ho capito subito che era ciò che volevo fare e per cui ero disposta a studiare giorno e notte. L’obiettivo era chiaro e semplice.
Amo lavorare con le famiglie. Quando organizzavo laboratori creativi, adoravo vedere i papà e le mamme tutti concentrati con le mani sporche di colla e colore, e osservare gli sguardi allegri dei loro bambini. La puericultura per me inizia proprio da qui: portare serenità nel turbinio delle famiglie appena nate, dare forza alle madri e ai padri spaventati e stremati dalla novità di un nuovo piccolo in casa.
Il mio lavoro consiste nel sollevare le menti stanche dai giudizi e dai consigli non richiesti di amici e parenti. Porto ossigeno e nuovo vento per gonfiare le loro vele e portarli verso un viaggio ricco, consapevole e felice.
Spesso le madri si affidano completamente a me, confidandomi paure e fatiche, e mi ringraziano con il cuore in mano. Ed ecco il “risvolto femminista”: il mio lavoro non è solo babysitteraggio, insegnamento e guida. Il mio lavoro è ascoltare senza giudicare, permettere loro di dare voce ad ansie, paure, stanchezza e anche rabbia, affinché possano riconoscersi e ritrovarsi forti, consapevoli e serene.
Ciò che rende davvero liberi è l’autodeterminazione: poter essere ciò che si è, poter sentire, parlare, ascoltare senza il peso del giudizio altrui e delle formule magiche che funzionano per tutti tranne che per te.
Oggi sono molto fiera di dove sono e di dove sto andando. Amo questo lavoro e cerco di farlo al meglio, continuando a formarmi e a migliorarmi ogni giorno. Vorrei un mondo migliore e credo che possiamo averlo, aiutando una mamma alla volta, un bambino dopo l’altro.